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Il blog di Padre Beppe Giunti, una piazzetta dove trovarsi a chiacchierare della vita

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E’ UN GESU’ BAMBINO CRESCIUTO!

19 Dicembre 2007 · 1 Commento

Poco fa, scendendo dalla macchina per scaricare la spesa di Natale, ho sentito una nonna spiegare al nipotino mentre uscivano dalla nostra bella chiesa di san Marco, chi era “Gesù” con questa splendida frase è un Gesù bambino cresciuto! Il Signore ti benedica, nonna a tempo pieno, che passi al tuo piccolino (tre anni?) il senso profondo di questo pazzo natale (minuscolo), dove è diventata maleducazione anche solo nominare Gesù. E mi hai fatto tornare in mente san Francesco a Greccio - il racconto integrale dalle Fonti Francescane lo trovi nella categoria Letture che ci consigliamo - che incontra Gesù bambino partendo dal Gesù cresciuto, incontrato nell’Eucaristia. Alla Celebrazione con gli adolescenti nella notte di Fiuggi e ieri sera con il Teatro Sammarco ci siamo collocati attorno all’altare, stretti come i pastori vicini alla grotta nei nostri presepi. Sì, con Francesco, commuoviamoci davanti all’umiltà del Re dei re che si fa vicino a noi nella pochezza…del pane e del vino! fra Beppe

Tags: PIAZZETTA DELLE CHIACCHIERE

1 risposta ↓

  • 1 Luciano // 1 Gen 2008 alle 22:18

    Carissimo Beppe, cercavo un “la” e forse me lo hai dato.
    Certo è come cercare una nota in una partitura, ma mi considero orecchio da intenditore (in senso lato).
    Io sono stonato, ma per chi non mi conosce, ho nel cuore un argomento, che sia noi che gli altri chiamiamo “Commercio Equo e Solidale”. Ora qualcuno dirà: “Ma cosa c’entra”?
    Ed allora vediamo di costruire un discorso logico, non un “predicozzo” ma una meditazione con provocazione.
    Il nostro essere cristiani parte dal mistero di un Gesù cresciuto, per poi, successivamente, scoprire un Gesù Bambino, che, nella sua semplicità, ci mostra il cammino della nostra vita. Ma vedendolo bene, non è un cammino facile: sono i fotogrammi della vita di Gesù a dircelo, Gesù che nasce in una mangiatoia al freddo ed al gelo, Gesù che scappa in Egito, Gesù non compreso dai Genitori al Tempio, Gesù adulto non compreso da scribi e farisei, Gesù incompreso anche fra i suoi amici, Gesù tentato dal diavolo, Gesù sbeffeggiato, Gesù Crocifisso. Insomma questo significa che Gesù ci mostra sin dall’inizio che la strada che lui ci ha illuminato, la nostra vita cristiana, non è semplice, ma anzi irta di difficoltà.
    Questo è facile da dire, ma difficilissimo da incarnare nella nostra quotidianità. Da sempre il nostro comportamento cristiano è staccato dal comportamento laico, relegato solo in alcuni momenti della nostra giornata o settimana. Insomma, spesso noi cristiani fatichiamo a riconoscerci.
    Allora quella commozione che tu descrivi davanti alla fragilità del piccolo Gesù inerme ed indifeso nella grottadi Betlemme va trasportata nella nostra quotidianità, come già detto va incarnata.
    Per fare ciò, niente di meglio che toccare due delicati tasti della nostra realtà di uomini: il tempo ed il denaro. E quando si toccano questi tasti vi assicuro che l’atteggiamento di ognuno di noi cambia.
    Ma allora perchè non accettare la proposta del commercio equo e solidale (proposta coniugata anche a livello parrocchiale dal Gruppo Missionario) dove abbiamo la possibilità di interpolare la nostra realtà di cristiani trasformando una nostra quotidianeità (i nostri consumi) in aiuto verso i fratelli meno fortunati? Non vorrei certo dare io le risposte che ognuno di noi deve trovare dentro se stesso, ma mi sembra che molti, giovani e meno giovani abbiano bisogno di proposte concrete, proposte che nel corso di questi ultimianni sono state un pochino assenti nell’ambito della nostra comunità.
    Qualcuno ha detto che la notte di Natale ” A Messa c’erano pochi giovani” (età compresa tra i 14 ed i 23 anni). Una comunità senza giovani o che non riesce a catalizzare su di se giovani è una comunità morta o destinata a morire.
    Comunque, salvo coloro che passano le feste fuori Roma, chi sta dai parenti lontani, chi non è ancora autonomo, e chi pensa che la sera di Natale sia buona per una partitina a poker, gli altri non avevano altre scuse per accogliere un invito speciale.
    Allora diamo un senso ai nostri gesti, coniugando i momenti forti del nostro essere cristiani (eucarestia, confessione, preghiera) con altrettanti momenti in cui offriamo noi stessi.
    Ed allora la proposta concreta è quella di accettare in un gruppo coloro che sono in grado di accogliere scelte forti e sfidanti, che hanno volgia di lavorare gratuitamente per gli altri, che non hanno bisogno di un applauso per motivare la goccia di sudore che scaturisce dalla fronte, che sono in grado di mettere in piazza le loro idee, che hanno voglia di accettare una sfida, anche se questa costerà in termini morali, sociali, economici e fisici, che vengono in Parrocchia non perchè hanno fatto una scelta di comodo, ma per una scelta “di campo”, che hanno coscientemente voluto la strada lunga e faticosa(ma che porta in alto) anzichè quella in discesa, facile ma che non ripagherà nenache le “non fatiche”.
    Non so quanti leggano il tuo blog, quanti hanno fatto propri i tuoi pensieri, fra beppe, ma su una cosa sono certo: i tempi cambiano, ma le proposte forti hanno sempre lo stesso sapore, e la stessa “audience”, e non tutti sono in grado di saperle cogliere.
    Concludo: Siamo ormai negli anni delle sfide epocali. Come dicevi tu (pensiero che mi è piaciuto molto) oggi non siamo cristiani per eredità, ma per scelta.Sarebbe come dire che siamo cristiani professionisti (come i militari non di leva), e da autentici specialisti l’ultima cosa che dobbiamo fare è essere mediocri.
    L’augurio quindi per questo Natale (anche se passato), ma vale per l’Anno NUovo, è che il dono del Pane e del Vino che riceviamo da Gesù che nasce in mezzo a noi si trasformi veramente in un cambiamento interiore, che metta al bando la superficialità ed esalti le scelte della consapevolezza.
    Per ora un saluto, ma sarò disponiobile a tornare in argomento, perchè ci sono un numero elevato di riflessioni e sviluppi che si possono trattare su questi argomenti.

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